Butter by Asako Yuzuki

autore:Asako Yuzuki [Yuzuki, Asako]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 0000000000000
pubblicato: 2024-06-29T18:32:29+00:00

9

Quello che si vedeva dal marciapiede del binario della stazione non ricordava un cielo serale: era di un azzurro intenso. Un’aria limpida e gelida sembrava voler risucchiare tutto ciò che vi fluiva, i segnali di partenza dei treni, gli annunci, il brusio delle persone che accompagnavano i passeggeri.

Era un colore così pacato che la bufera di neve della sera prima era già un ricordo lontano.

Il fisico di Rika si era ormai abituato al freddo di quelle zone. Non riusciva a immaginarsi il giorno seguente, alla stessa ora, in redazione, al caldo e con quell’aria così secca da sembrare che la pelle si dovesse spaccare.

«Spero che non si sciolga finché arrivo a Tōkyō... Dici che sul treno ci sarà il riscaldamento a palla?» Reiko lanciò un’occhiata alla borsa di carta in cui Rika aveva stipato i regalini per parenti e amici. In cima a tutto c’era una confezione di burro di marca Sado. Quella scatola gialla con su disegnata una mucca, che era nella lista stilata da Manako, l’aveva comprata in tutta fretta poco prima al supermercato della stazione.

«Sei davvero sicura di voler restare qui da sola?» chiese Rika.

Reiko aveva deciso di fermarsi lì ancora una notte e visitare Niigata, per poi prendere direttamente uno Shinkansen della linea Hokuriku, inaugurata l’anno prima, e passare a Kanazawa a far visita ai suoi. Se non ricordava male, era da cinque anni che non ci andava più. L’ultima volta era stato per il funerale di un suo insegnante delle elementari, ma pareva che non avesse praticamente quasi incontrato i genitori.

Quella mattina l’avevano trascorsa quasi interamente sdraiate a letto. La sera precedente, dopo aver superato l’insistenza della madre di Manako che avrebbe voluto si fermassero lì a dormire, si erano infilate in un taxi che le aveva riportate in hotel arrancando nel bel mezzo della bufera di neve. La visuale era pessima, e avevano dovuto fermarsi un mucchio di volte, ma

alla fine avevano raggiunto Niigata. Erano arrivate in albergo stremate, ma dall’eccitazione non erano riuscite a prendere sonno.

Poco dopo mezzogiorno avevano incontrato l’addetto stampa della polizia della prefettura. L’intenzione era quella di cercare riscontri relativi a pedofili o maniaci sessuali arrestati nella zona di Agano dopo il dicembre del 1997, ma si trattava di un periodo molto indietro negli anni, e non avevano potuto ottenere alcun tipo di collaborazione. Una volta rientrata a Tōkyō, Rika aveva in mente di procurarsi una lista di soggetti del genere.

Ovviamente non sapeva se al suo interno potesse esserci anche quell’uomo.

C’era una discreta possibilità che fosse sfuggito a qualsiasi provvedimento legale, e che stesse continuando a adescare ragazzine dall’aspetto infantile.

Forse si era trasferito anche lui a Tōkyō insieme a Manako quando lei aveva iniziato l’università, e magari avevano perfino convissuto. Pensava sarebbe stato facile, per lei che aveva disponibilità economiche, mantenere e nascondere agli occhi del mondo un uomo, anche se si trattava di un tipo strano.

«Non mi aspetto che il rapporto che ho con i miei genitori possa cambiare granché. A me basterebbe poter incontrare la signora Tajima, la domestica»

rispose Reiko con un’espressione beata sul viso.

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